Sceneggiatura

                                                LO SGUARDO DI CHAMSOUS SABAH
bambine nell’immaginario

Sottofondo iniziale:
Nella prosa mi chiudono
come quando, bambina,
mi chiudevano dentro lo stanzino,
perché volevano stessi "tranquilla".
Tranquilla! Avessero potuto sbirciare,
vedere la mia mente che frullava,
tanto sarebbe valso rinchiudere un uccello
per tradimento, dietro uno steccato.
Basta che quello voglia,
e pronto come stella
guarda dall’alto la sua prigionia
e ne ride. Lo stesso accade a me
 

Sceneggiatura e testo:

Nelle storie ci sono bambine di tutti i tipi:
-         Bambine golose
-         Bambine un po’ litigiose
-         Bambine stupite
-         Bambine tristi
-         Bambine affamate
-         Bambine spericolate
-         Bambine trasognate
-         Bambine pasticcione
-         Bambine trasandate.

Alcune di loro ci sembrano perfette perché, pensiamo,
-         sono principesse alte  ed eleganti
-         e altre perché hanno le ali e indossano abiti sgargianti.

Ma non è di loro che parleremo. Certo, alcune sono principesse
-         ma sono principesse piccole così, come Caterina, che da bambina era così minuscola che tutti la prendevano in giro, ma si è messa in viaggio ed è risuscita, da sola, a sconfiggere un enorme drago e a mettere in fuga i terrificanti condor.
-         O sono principesse come Lucilla, irriverente e spavalda, che non aveva paura nemmeno del mostro peloso, che se la voleva mangiare. Anzi, rispondeva per le rime ad ogni sua frase: “Smettila, cosa credi?” “Peli sui piedi. Alla fine è esploso dalla rabbia, quel mostro peloso, e si è trasformato in un bellissimo (ehm ehm) principe.

Oltre alle bambine principesse, ma piccole così, ci sono anche bambine fate e bambine streghe; e ci sono pure bambine un po’ fate e un po’ streghe, come Clotilde, che non ha ancora deciso se essere una o l’altra. Le streghe si divertono con giochi da strega, come trasformare principi in ranocchi. Le fate si divertono con giochi da fata, come ritrasformare i ranocchi in principi.

Ormai avrete capito: è di bambine speciali che parleremo; bambine speciali proprio come te, e te, e te, e tutte voi che state guardando. E non importa che siate principesse, o fate, o streghe, o tutte tre le cose insieme.
Mettetevi comode: stiamo per cominciare.
Le bambine di cui parleremo vivono nelle pagine dei libri e nelle storie animate.
Tra loro c’è Alice. Alice Liddell. La bambina era ormai stufa di starsene seduta accanto alla sorella maggiore quando vide, con sua grande meraviglia, un Coniglio bianco, con gli occhi rossi, passarle accanto tutto frettoloso.
Tutte voi sapete, o saprete presto, cosa succede ad Alice dopo che, sempre più curiosa, si addentra nella tana del Bianconiglio, ma forse non conoscete Bibi e le sue avventure. Bibi è una bambina con un paio di gambe lunghe lunghe, gli occhi azzurri e i capelli biondi ed è molto indipendente. Ha attraversato il suo paese – la Danimarca – in lungo e in largo; un po’ in treno e un po’ in bicicletta. Ma lo ha fatto da sola, senza adulti intorno. Ora vorrebbe conoscere il resto del mondo; ha già in mente ogni dettaglio: per prima cosa prenderebbe uno stallone bianco e visiterebbe tutti quei posti dove la ferrovia non arriva … Lo stallone dovrebbe essere come Slejpner… Slejpner aveva otto zampe, quattro sul diritto e quattro sul rovescio, così, quando si stancava da una parte, bastava capovolgerlo.
Anche Chamsous Sabah, come Bibi, vorrebbe esplorare il mondo che conosce solo tramite libri e racconti, ma è una principessa e le è proibito. Deve trovare una soluzione, e presto. 
Wow, che fortuna… Chamsous Sabah è riuscita a togliersi dai guai. Chissà se riuscirà a fare lo stesso Betta che, per il suo quinto compleanno vorrebbe tanto una bicicletta; una bicicletta vera, non un triciclo come quello che le hanno regalato quando aveva tre anni. Ma… dal momento che nessuno gliela ha regalata, una bicicletta, decide… bè, sì, decide di rubarne una. Non una qualunque: quella della signora Bergman, tanto poi gliela restituirà.
Betta però è piccola e la bicicletta, grande e mastodontica com’è cade a terra quattro volte prima che la bambina riesca a portarla fuori dal garage.
La cosa più difficile è salire in sella, poi Betta sfreccia veloce come una saetta lungo la discesa, ma… la bici non sa frenare e neanche Betta è capace di farlo, così la bici va a fracassarsi in una siepe, mentre Betta fa un lungo volo e capitombola proprio sopra un cespuglio di rose. Ma non si dà per vinta e continua a provare e riprovare finché, potete starne certi, imparerà ad andare in bici, anche senza mani … o quasi.
Finora abbiamo incontrato principesse, piccole fate e audaci streghette; bambine sognanti, bambine avventurose, bambine determinate, ma esistono anche bambine forzute? Bambine in grado di sollevare perfino un cavallo?
Certo che sì. Pippi Calzelunghe è così potente che è riuscita a battere perfino Adolf, l’uomo più forte del mondo: lo ha agganciato, sollevato, lanciato in aria e, infine, messo al tappeto.
Chi di voi saprebbe fare altrettanto? Io no di certo, ma qualche volta, quando i grandi non vedono, provo a mangiare come Pippi e lavarmi come lei, con la testa immersa nel catino per sentire l’acqua che mi entra nelle orecchie.
Certo, però, che fatica essere bambine, e per di più bambine speciali… Basta! Voglio crescere! È ora di diventare grande! Pensa la piccola principessa segnando una nuova tacca sul muro. Ma come faccio? Forse dovrei essere diversa… La principessina chiede consiglio agli adulti che le stanno intorno e scopre che per diventare grande deve essere gentile, affettuosa e pulita. Ma non basta, perché, oltre ad essere gentile, affettuosa e pulita deve anche essere coraggiosa, brava a nuotare e sana come un pesce. Le risposte ottenute fino a quel momento, però, non convincono del tutto la principessa che chiede alla saggia cameriera: Come bisogna essere da grandi?
Oh, non lo so… risponde la cameriera. Però credo che la domanda importante sia questa: TU cosa vuoi essere?
Io voglio essere… ALTA!
Ma tu sei già alta! Dice il principino.
Di avventura in avventura, di sogno in sogno, si è fatto tardi; è ora di dormire: ma quando arriva il buio, Alice – come tutte voi – vorrebbe ancora giocare, così, invece di avere paura, con un gran salto attraversa la stanza e lo prende sotto braccio. Poi comincia a ballare, a ballare, a ballare… Ma quando sono stanchi e assonnati Alice spegne la luce e sa, che Buio sa che è tempo di dire BUONANOTTE!
E qui questa storia finisce, o forse comincia, perché …
Stretta la foglia, lunga la via, dite la vostra, che ho detto la mia.

Sottofondo finale:
Nella prosa mi chiudono
come quando, bambina,
mi chiudevano dentro lo stanzino,
perché volevano stessi "tranquilla".
Tranquilla! Avessero potuto sbirciare,
vedere la mia mente che frullava,
tanto sarebbe valso rinchiudere un uccello
per tradimento, dietro uno steccato.
Basta che quello voglia,
e pronto come stella
guarda dall’alto la sua prigionia
e ne ride. Lo stesso accade a me